histats Il dottor StranoWeb: Le targhe del mondezzaro

lunedì 19 dicembre 2005

Le targhe del mondezzaro

Questo post di curiosità romane starebbe bene nel secondo blog dell'amico Dblk, ma questa volta ho deciso di "rubargli il mestiere" per segnalarvi qualcosa di molto tipico e molto curioso. Nel XVIII secolo, infatti, a Roma apparvero le prime targhe dette "del mondezzaro" o "del monnezzaro". Si trattava di cartelli di divieto realizzati in marmo e recanti iscrizioni che vietavano di depositare immondizia (in italiano dell'epoca "fare il mondezzaro") nel luogo in cui erano apposti. Nei cartelli si faceva riferimento all'autorità competente (di solito il prefetto detto "Presidente delle Strade" che, in quanto autorità dello Stato della Chiesa, era sempre un Monsignore), alle eventuali pene pecuniarie o corporali a cui sarebbero stati soggetti i trasgressori, l'editto in cui si sanciva il divieto e la data di affissione della targa.
Di solito questi cartelli sono affissi sulle mura dei più antichi e importanti palazzi del centro storico, ma ne ho scoperto uno vicino casa, affisso ad un muro del Casino di Villa Massimo (situato in Via di Villa Ricotti), che poi è quello che vedete nella foto, che recita:

MONS.RE PRES.TE DELLE STRADE PROIBISCE IL GETTARE IMONDIZIE IN TUTTA L'ESTENZIONE DI QUESTA CASA SOTTO LE PENE CONTENUTE NEL EDITTO PUBLICATO IL DÌ 19 8BRE 1761

Sull'interessante sito Web ROMA Virtuale di Andrea Pollett ho poi scoperto che si tratta del gemello di un altro cartello affisso nella più centrale Via di San Giacomo, nei pressi di Piazza di Spagna. Se volete farvi una cultura sulle altre targhe "del mondezzaro" presenti a Roma potete dare un'occhiata a tutte le iscrizioni fedelmente trascritte in questa pagina del sito ROMA Virtuale. Se invece volete saperne di più sul Casino di Villa Massimo, ecco le notizie che ho raccolto.
Il Casino è un edificio poco conosciuto e ormai del tutto occupato da uffici, che un tempo faceva parte dell'attigua Villa Massimo (nel cui terreno sorge dal 1913 la sede dell'Accademia Tedesca) e dalla quale è poi stata separata all'epoca della grande lottizzazione successiva all'unità d'Italia. Ormai del tutto inglobato nell'urbanistica del quartiere, il Casino si pregia però di ospitare uno dei due più importanti lavori collettivi dei Nazareni, un gruppo di artisti tedeschi dell'inizio del XIX secolo che, in opposizione al neoclassicismo, aspiravano a un rinnovamento dell'arte su basi religiose. Realizzati nel periodo tra il 1818 e il 1829, gli affreschi del Casino di Villa Massimo rappresentano storie tratte dai poemi di Dante, del Tasso e dell'Ariosto.

5 Commenti:

In data e ora 19/12/05 18:45, Blogger SI-FA-SI ha scritto...

Incredibile reperto storico..Anzi, reperti dovrei dire..Sti romani, che teste:-)

SI

 
In data e ora 19/12/05 23:12, Blogger Mr. Diego ha scritto...

Hai visto Silvia, che roba? Ogni tanto un po' di cultura su 'sto blog ci vuole ;-)

 
In data e ora 12/3/06 02:37, Anonymous Anonimo ha scritto...

Il Casino non ospita nessun lavoro dei Nazareni...confondi la Villa Massimo Lancellotti al Laterano con la Villa Massimo di Rignano sulla Nomentana.Comunque il Casino fu acquistato dai conti Prina Ricotti(ancora oggi propietari del luogo)dopo l'unità d'Italia.Ciao

 
In data e ora 12/3/06 15:38, Blogger Mr. Diego ha scritto...

@anonimo: Grazie per la precisazione, purtroppo molte fonti fanno unicamente riferimento al "casino di villa massimo" senza specificare.

 
In data e ora 1/2/11 08:16, Anonymous Andrea Pollett ha scritto...

In qualità di autore del sito Roma Virtuale, citato nel testo, segnalo che i link sono cambiati:
Roma Virtuale: http://roma.andreapollett.com/ita.htm
pagina delle targhe: http://roma.andreapollett.com/S1/targhe.htm
Grazie di volerne prendere nota.

 

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