histats Il dottor StranoWeb: maggio 2007

lunedì 28 maggio 2007

Cartello sgrammaticato per turisti

Ecco un cartello che reca una scritta estremamente sgrammaticata, fotografato all'Ufficio del Turismo di Talamone, frazione di Orbetello (GR) principalmente nota per l'impresa dei Mille di Garibaldi.
Il cartello è stato verosimilmente digitato in fretta sul computer e stampato a beneficio dei turisti che, in una giornata di indisponibilità del personale del suddetto ufficio, si troveranno di fronte alla scritta "Ghiuso" (anziché "Chiuso").
Chissà uno straniero come farebbe a trovarne la traduzione sul dizionario...

[Foto di Delias]

mercoledì 2 maggio 2007

Cinque romanzi, cinque incipit, cinque blogger

Con un po' di ritardo aderisco all'invito del buon Dblk per partecipare al meme intitolato "Cinque incipit: con quali parole cominciano i 5 romanzi della tua vita?".
Quelli che inserirò qui di seguito non sono quelli "assoluti" ma quelli che al momento ricordo con maggiore affetto.

Un edificio grigio e pesante di soli trentaquattro piani. Sopra l'entrata principale le parole: "Centro di incubazione e di condizionamento di Londra Centrale" e in uno stemma il motto dello Stato Mondiale: "Comunità, Identità, Stabilità".
Aldous Huxley, Il Mondo Nuovo (1932)

Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse anche di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato sapere e narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia. La barchetta beccheggiò, s'inclinò, si raddrizzò, affrontò con coraggio i gorghi infidi e proseguì per la sua rotta giù per Witcham Street, verso il semaforo che segnava l'incrocio con la Jackson. Le tre lampade disposte in verticale su tutti i lati del semaforo erano spente, in quel pomeriggio d'autunno del 1957, e spente erano anche le finestre di tutte le case. Pioveva ininterrottamente ormai da una settimana e da due giorni si erano alzati i venti.
Stephen King, It (1986)

La prima volta che incontrai Dean fu poco tempo dopo che mia moglie e io ci separammo. Avevo appena superato una seria malattia della quale non mi prenderò la briga di parlare, sennonché ebbe qualcosa a che fare con la triste e penosa rottura e con la sensazione da parte mia che tutto fosse morto.
Jack Kerouac, Sulla strada (1957)

L’idea dell’eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell’imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l’abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all’infinito! Che significato ha questo folle mito?
Milan Kundera, L’insostenibile leggerezza dell’essere (1984)

Benché suo padre avesse immaginato per lui un brillante avvenire nell'esercito, Hervé Joncour aveva finito per guadagnarsi da vivere con un mestiere insolito, cui non era estraneo, per singolare ironia, un tratto a tal punto amabile da tradire una vaga intonazione femminile.
Per vivere, Hervé Joncour comprava e vendeva bachi da seta.
Alessandro Baricco, Seta (1996)

Ecco un piccolo collage realizzato con le copertine dei suddetti romanzi:

A questo punto invito i seguenti amici blogger a partecipare al meme:

Zoon
Placida Signora
Chris
Gianluca
Shelley (yes, English is also allowed)

Chi invece tra i lettori del blog volesse dire la sua può inserire i propri incipit preferiti nei commenti.